Quando si esamina la tiroide, è necessario chiarire se la ghiandola funziona correttamente. Il medico probabilmente vi dirà di deglutire durante l'esame, poiché i noduli (maligni o benigni) di solito si muovono su e giù durante la deglutizione.
- Ultrasuoni. fornisce le migliori informazioni sulla forma e sulla struttura dei linfonodi. I medici possono utilizzarla per valutare se si tratta di cisti o di noduli.
- Biopsia con ago aspirato fine. Durante la procedura, un ago molto sottile viene inserito nel nodulo e viene prelevato un campione di cellule. La procedura si svolge solitamente nello studio del medico, dura circa 20 minuti e viene eseguita sotto controllo ecografico.
- Scansione della tiroide - Durante questo esame, viene iniettato in vena un isotopo di iodio radioattivo. Una speciale telecamera crea un'immagine della tiroide sullo schermo di un computer. I noduli che producono un eccesso di ormone tiroideo - chiamati noduli caldi - si gonfiano perché assorbono una quantità maggiore di isotopo rispetto al tessuto normale. I noduli caldi sono quasi sempre non cancerosi. In alcuni casi, i noduli che assorbono meno isotopo - chiamati noduli freddi - sono cancerosi. Tuttavia, le scansioni della tiroide non sono in grado di distinguere tra i noduli freddi che sono cancerosi e quelli che non lo sono.
Trattamento
Trattamento dei noduli benigni.
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Terapia con ormoni tiroidei.
Se l'esame della funzionalità tiroidea rileva una produzione insufficiente di ormoni, il medico può consigliare una terapia farmacologica.
- Trattamento dei noduli che causano ipertiroidismo. Se il nodo produce ormoni tiroidei, con conseguente iperfunzione della ghiandola, il medico può raccomandare un trattamento per l'ipertiroidismo. Questo può includere:
– Iodio radioattivo. I medici utilizzano lo iodio radioattivo per trattare l'ipertiroidismo. Assunto in capsule o in forma liquida, lo iodio radioattivo viene assorbito dalla ghiandola tiroidea. In questo modo i noduli si riducono e i segni e i sintomi dell'ipertiroidismo si attenuano, di solito entro due o tre mesi.
– Farmaci antitiroidei. In alcuni casi, il medico può consigliare un farmaco antitiroideo per ridurre i sintomi dell'ipertiroidismo. Il trattamento è solitamente a lungo termine e può avere gravi effetti collaterali sul fegato, per cui è importante discutere i rischi e i benefici del trattamento.
Un nodulo benigno può talvolta richiedere un intervento chirurgico se è così grande da rendere difficile la respirazione o la deglutizione. I medici possono anche prendere in considerazione l'intervento chirurgico per le persone con gozzi multinodulari di grandi dimensioni, soprattutto quando i gozzi restringono le vie respiratorie, l'esofago o i vasi sanguigni. Anche i noduli diagnosticati come indeterminati o sospetti dalla biopsia devono essere rimossi chirurgicamente per poter essere esaminati.
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Chirurgia
Un trattamento comune per i noduli è l'asportazione chirurgica. In passato, la procedura standard prevedeva l'asportazione della maggior parte del tessuto tiroideo, una procedura chiamata tiroidectomia. Oggi, tuttavia, per alcuni tipi di noduli può essere appropriato un intervento più limitato, che prevede l'asportazione di solo metà della tiroide. A seconda dell'estensione della malattia, si può ricorrere alla tiroidectomia quasi totale.
La maggior parte dei noduli tiroidei è benigna e non richiede un intervento. Tuttavia, alcuni noduli tiroidei sono associati a una crescita progressiva e possono provocare sintomi di compressione e problemi estetici che possono richiedere un intervento.
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Termoablazione dei noduli tiroidei
L'ablazione con radiofrequenza (RFA) è un trattamento percutaneo che provoca la necrosi termica del tessuto e la fibrosi. Come risultato di questo processo, i noduli si riducono. Studi clinici condotti in Italia e in Corea del Sud hanno dimostrato una contrazione sostenuta dei noduli da 50% a 80 % dopo l'ablazione con radiofrequenza (RFA) dei noduli tiroidei.
La termoablazione dei noduli tiroidei (RFA) viene eseguita in anestesia locale, sotto guida ecografica. Un ago specifico viene inserito nel nodulo con uno speciale dispositivo progettato appositamente per questa procedura. L'ago inizia a riscaldare il nodulo, che inizia a ridursi fino a scomparire. La degenza in ospedale è di alcune ore e la contrazione effettiva dei nodi dura fino a diversi mesi, a seconda delle dimensioni.
"La RFA (ablazione con radiofrequenza) per il trattamento dei noduli tiroidei benigni è stata utilizzata per la prima volta nel dicembre 2013. L'ablazione termica viene proposta ai pazienti con noduli tiroidei di grandi dimensioni (≥ 3 cm), per lo più solidi, che mostrano una crescita o causano sintomi di compressione e problemi estetici. Prima dell'RFA (ablazione con radiofrequenza) viene eseguita una biopsia con ago sottile ed ecografia per determinare il tipo di nodulo - benigno. L'esperienza conferma che l'ablazione termica dei noduli tiroidei è un trattamento ambulatoriale efficace e sicuro. In particolare i pazienti APr con noduli tiroidei benigni, grandi e prevalentemente solidi, sintomatici o in crescita. Questa procedura determina una significativa riduzione del volume del nodulo, allevia la compressione e i sintomi e migliora l'aspetto estetico, preservando la normale funzione tiroidea.
