Che cos'è il neuromonitoraggio?
Il sistema di neuromonitoraggio viene utilizzato per ridurre al minimo i rischi negli interventi al cervello e alla colonna vertebrale. Con il metodo di neuromonitoraggio intraoperatorio, il chirurgo riceve dal sistema, tramite gli elettrodi, un avviso di danni che potrebbero verificarsi durante l'intervento.
In quali operazioni viene utilizzato il neuromonitoraggio?
Il sistema di neuromonitoraggio può essere utilizzato principalmente nella chirurgia del cervello, dei nervi e del midollo spinale, oltre che in alcuni interventi di otorinolaringoiatria e chirurgia generale:
- Aneurisma
- Tumori cerebrali
- Nevralgia del trigemino
- Malattie cerebrovascolari come malformazione arteriovenosa, spasmo emifacciale
- Tumori del midollo spinale e malattie della colonna vertebrale
- Operazioni per la scoliosi
- Alcuni interventi chirurgici per malattie dell'orecchio e del naso, come il tumore della laringe, gli interventi per il tumore delle ghiandole salivari
- Negli interventi alla tiroide
Vantaggi del sistema di neuromonitoraggio:
L'asportazione di tumori localizzati in aree sensibili del cervello o di tumori del midollo spinale comporta sempre un rischio di ictus. Dopo l'intervento chirurgico per un tumore cerebrale, i pazienti possono avere problemi in funzioni come quelle motorie, come mangiare, camminare e parlare. In questi interventi rischiosi, il sistema di neuromonitoraggio avvisa il chirurgo durante l'intervento, rendendo le operazioni molto più sicure. Le complicazioni dopo l'intervento sono ridotte al minimo.
Uno dei problemi più significativi degli interventi alla colonna vertebrale, come la rimozione della scoliosi e del tumore del midollo spinale, è il rischio di paralisi durante l'intervento. Prima dell'uso del neuromonitoraggio, non era possibile comprendere l'effetto dell'intervento. I pazienti dovevano essere svegliati verso la fine dell'operazione, il che era penoso per il paziente, e se veniva identificato un problema era troppo tardi per un secondo intervento. L'uso del dispositivo di neuromonitoraggio, che visualizza costantemente le condizioni dei nervi in questi interventi, previene possibili danni ai nervi.
Come si prepara un paziente a un'applicazione di neuromonitoraggio?
Gli elettrodi vengono posizionati sul viso, sulle braccia e sulle gambe del paziente che si trova già in sala operatoria e sotto anestesia. Il chirurgo segue i segnali ricevuti da questi elettrodi durante l'operazione.
Quando si verifica una diminuzione del segnale ricevuto dai muscoli, il dispositivo di neuromonitoraggio informa il chirurgo che si trova nell'area sensibile.
Nelle operazioni che utilizzano il neuromonitoraggio, il sistema deve essere coordinato con l'anestesia. È importante che l'anestesia, che paralizza i muscoli, non sia troppo profonda. È importante che i segnali di ritorno dei muscoli vengano ricevuti dal dispositivo di neuromonitoraggio.
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