L'angiografia a sottrazione digitale (DSA) è un metodo radiologico interventistico utilizzato per visualizzare chiaramente i vasi sanguigni nei tessuti. Spesso viene utilizzata per rilevare un problema di flusso sanguigno nei vasi cerebrali. Un agente di contrasto viene introdotto nel corpo e quando raggiunge l'area desiderata da visualizzare, vengono scattate delle immagini a raggi X di quell'area. Le strutture a contrasto radiografico, come le ossa, vengono eliminate digitalmente ("sottratte") dall'immagine, consentendo così un'imaging accurato dei vasi sanguigni dell'area e dell'entità dell'apporto di sangue.
L'angiografia a sottrazione digitale (DSA) è considerata il metodo di imaging "gold standard" per rilevare i problemi di flusso sanguigno. Si tratta di un metodo invasivo, in quanto richiede la somministrazione endovenosa di materiale di contrasto. La DSA è una tecnica di imaging fluoroscopico ed è applicata in modo sicuro dal 1970. Grazie a questa tecnica, che rivela l'apporto di sangue nell'area desiderata, la struttura vascolare e l'apporto di sangue della regione possono essere mostrati il più chiaramente possibile, in tempo reale.
Quando viene utilizzata l'angiografia di sottrazione?
L'angiografia a sottrazione digitale viene utilizzata sia per il rilevamento che per il trattamento delle patologie vascolari e dei vasi sanguigni. Le indicazioni per l'angiografia sono numerose e il loro numero è in aumento da quando la radiologia interventistica ha dimostrato di poter sostituire con successo molte procedure vascolari aperte.
L'angiografia a sottrazione digitale può essere utilizzata per valutare accuratamente le malformazioni arterovenose, per diagnosticare l'emorragia intracerebrale di eziologia sconosciuta e gli aneurismi nell'emorragia subaracnoidea quando la CTA/RM è negativa.
L'angiografia a sottrazione digitale può essere utilizzata per trattare l'embolizzazione preoperatoria di tumori vascolari, l'embolizzazione di fistole/malformazioni arterovenose, il trattamento endovascolare del vasospasmo come complicanza dell'emorragia subaracnoidea, il posizionamento di stent intracranici/extracranici, la trombectomia meccanica per l'ictus acuto, il coiling di aneurismi, la trombectomia meccanica per l'ictus acuto.
L'insufficienza renale e l'ipersensibilità ai mezzi di contrasto contenenti iodio sono controindicazioni relative. Alcuni centri utilizzano il biossido di carbonio come mezzo di contrasto per questi casi.
Quanto tempo occorre per eseguire l'angiografia a sottrazione digitale?
L'angiografia a sottrazione digitale è fondamentalmente una procedura angiografica. Come per le altre angiografie, il paziente viene sedato se necessario. Viene eseguita in ambiente sterile e in posizione supina.
L'esame può durare anche solo mezz'ora, a seconda delle condizioni del paziente, dell'area da esaminare e del suo stato patologico.
Procedura di angiografia a sottrazione digitale
Prima di eseguire l'angiografia a sottrazione digitale, viene eseguita una valutazione preliminare del paziente che include, ma non si limita a:
- presenza di malattia aterosclerotica (ad es. precedente infarto del miocardio)
- diabete
- stato della funzione renale
- farmaci
- allergie e precedente esposizione a mezzi di contrasto contenenti iodio
- precedenti interventi chirurgici, soprattutto di tipo vascolare
- referti di angiogrammi precedentemente eseguiti, se disponibili
- revisione di eventuali studi di imaging vascolare rilevanti, ad esempio angiogramma TC pre-procedurale
Quando si inizia l'angiografia a sottrazione digitale, le immagini radiografiche vengono scattate prima che il mezzo di contrasto venga applicato all'area target in cui deve essere rivelata la struttura vascolare. L'anestesia viene somministrata nel sito di puntura per raggiungere l'area target. La puntura viene solitamente eseguita sotto guida ecografica. Le immagini radiografiche vengono acquisite in sequenza mentre l'agente di contrasto viene iniettato nell'area target. Grazie alla macchina, queste due immagini vengono estratte l'una dall'altra e i vasi dell'area target vengono mostrati chiaramente.
Dopo la procedura, il paziente deve essere immobilizzato per 4-6 ore e rimanere in posizione supina. È necessario effettuare osservazioni frequenti per verificare la presenza di ematomi nel sito di puntura, che è la complicazione più comune.
Complicazioni
Le complicazioni possono essere classificate in complicazioni locali e sistemiche:
Complicazioni locali (sito di puntura):
- dal sito di puntura
- formazione di trombi
- danno tissutale locale
- pseudoaneurisma
- fistola arterovenosa
Complicanze sistemiche:
- Tromboembolismo
- embolia aerea
- dissezione vascolare
- nefrotossicità mediata da contrasto