L'epilessia è una malattia neurologica cronica. Spesso si parla di "condizione" per attenuare il significato della parola "malattia", ma non dimentichiamo che l'epilessia è una malattia neurologica esistente e conosciuta dalla medicina da secoli.
Come viene diagnosticata l'epilessia?
Quando si sospetta l'epilessia e per diagnosticarla, il medico esamina l'anamnesi del paziente, chiede informazioni sulla sintomatologia che si è manifestata fino a quel momento e sulla natura delle "crisi". Spesso sono necessari esami per determinare il tipo di epilessia e il tipo di crisi che si verificano.
Tipi di imaging utilizzati per diagnosticare l'epilessia:
- EEG - Elettroencefalogramma - Fornisce informazioni sullo stato del sistema nervoso centrale.
- Tomografia computerizzata (TC) e risonanza magnetica (RM) per individuare tumori o altre alterazioni strutturali del cervello
- Magnetoencefalografia (MEG) - può identificare le irregolarità nel lavoro del cervello con l'aiuto di segnali magnetici. La magnetoencefalografia (MEG) misura l'attività magnetica del cervello in tempo reale.
La domanda se l'epilessia sia una malattia genetica non può ancora trovare una risposta definitiva. Secondo uno studio del 2015, circa il 70-80% dei casi di epilessia è dovuto alla genetica.
I geni possono essere collegati direttamente all'epilessia, ad anomalie cerebrali che possono portare all'epilessia o ad altre condizioni genetiche che possono causare crisi epilettiche. Alcune persone ereditano fattori genetici. Tuttavia, alcune mutazioni genetiche possono causare l'epilessia anche in persone che non hanno una storia familiare di questa patologia.
Sintomi dell'epilessia:
Il sintomo principale dell'epilessia sono le crisi ricorrenti. Tuttavia, se si nota uno dei seguenti sintomi, può essere un segno della malattia. Ecco quali sono i segnali di allarme da tenere in considerazione e una probabile diagnosi di epilessia:
- convulsioni senza febbre
- breve arrossamento o confusione (nella memoria)
- rigidità improvvisa e senza motivo apparente
- caduta improvvisa senza motivo apparente
- attacchi improvvisi di battito di ciglia senza causa
- vertigini temporanee e incapacità di comunicare
- movimenti ripetitivi che sembrano involontari
- rabbrividire senza motivo apparente
- panico o rabbia
- particolari alterazioni dei sensi, come l'olfatto, l'udito e il tatto
L'epilessia, purtroppo, si sta rivelando una malattia difficile da diagnosticare. Il motivo è che è possibile che i pazienti presentino sintomi simili a quelli già elencati e che questi non siano correlati all'epilessia.
Ecco alcune condizioni che possono causare sintomi simili a quelli sopra citati, tanto da essere confusi con i sintomi dell'epilessia:
- febbre alta con sintomi simili all'epilessia
- svenimento
- narcolessia - episodi ricorrenti di sonno diurno
- cataplessia - periodi di grave debolezza muscolare
- disturbi del sonno
- Incubi
- attacco di panico
- uno stato in cui una persona dimentica i dettagli della propria identità
Tipi di epilessia:
Esistono due tipi principali di epilessia:
- Epilessia sintomatica: quando la causa della malattia è identificata e nota (ad esempio, lesione cerebrale).
- Epilessia idiopatica - non esiste una causa chiara e visibile della malattia. Si può anche ipotizzare che questo tipo di epilessia sia ereditaria o genetica.
Fattori di rischio:
Se parliamo di fattori di rischio per l'epilessia, ne possiamo evidenziare alcuni come sospetti:
- consumo di alcol
- lesioni e tumori cerebrali
- genetica e storia familiare
- fattori perinatali, come ictus e nascita prematura
- infezioni del sistema nervoso centrale, come meningite batterica, encefalite virale e neurocisticercosi
Possiamo parlare di prevenzione dell'epilessia? Come e in che modo?
Ricerche specifiche suggeriscono che le persone possono ridurre il rischio di sviluppare l'epilessia seguendo alcune regole. Queste regole, naturalmente, possono essere riassunte anche come quelle rivolte alla nostra salute in generale, ma non dimentichiamo che la prevenzione e la profilassi sono al centro di molte malattie. A questo proposito, l'Organizzazione Mondiale della Sanità - OMS spiega che circa 25% dei casi di epilessia sono prevenibili.
Ecco cosa osservare per prevenire il rischio di epilessia:
- indossare un casco di sicurezza quando si va in bicicletta o in moto per prevenire le lesioni alla testa
- gestione dei fattori di rischio per ictus e malattie cardiache che possono provocare danni cerebrali con conseguente epilessia
- buona igiene e metodi di prevenzione per evitare la cisticercosi, un'infezione che è la causa più comune di epilessia in tutto il mondo
Gli studi suggeriscono che un'attività fisica regolare può aiutare a prevenire lo sviluppo dell'epilessia e a ridurre la frequenza delle crisi.
Terapia e prognosi nell'epilessia.
Ad oggi non è stata trovata una cura garantita per tutti i casi di epilessia, ma le persone affette dalla malattia possono solitamente gestire i propri sintomi.
L'assunzione di farmaci antiepilettici può ridurre e arrestare le crisi. Circa la metà delle persone affette da epilessia può interrompere l'assunzione di farmaci se non ha crisi per 2 anni.
La prescrizione del farmaco giusto e del suo dosaggio è una grande sfida per gli specialisti del settore. Anche l'individuazione del farmaco giusto e del giusto dosaggio è essenziale per favorire la dinamica della malattia. Naturalmente, ciò comporta un follow-up periodico del paziente con epilessia, con la stesura di relazioni sulle sue condizioni. In alcuni casi, quando la terapia farmacologica non produce risultati, si può prendere in considerazione l'intervento chirurgico o una nuova terapia. Per ulteriori informazioni, noi del Medical Karadji siamo a vostra disposizione.
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